Una breve guida all'integrazione alimentare antiossidantte contro l'invecchiamento.

Gli antiossidanti potrebbero definirsi sostanze anti-radicali liberi, cioè che contrastano l'azione di queste molecole altamente reattive che si producono nel nostro organismo e sono la maggior causa delle patologie e dell'invecchiamento degli esseri viventi. Le cause che più frequentemente provocano un'eccesiva produzione di radicali liberi, meglio definito "stress ossidativo" sono, l'attività fisica intensa, l'inquinamento ambientale, l'esposizione eccessiva a radiazioni solari, il fumo di sigaretta, l'abuso di alcol, caffè e grassi animali, lo stess psico fisico. Pertanto quando il il sistema antiossidante del nostro organismo non è più sufficiente a contrastare l'eccesso di radicali liberi diventa fondamentale una supplementazione con sostanze ad azione antiossidante. Queste sono contenute in natura soprattutto nella frutta e nelle verdure fresche, perciò prima di tutto è indispensabile una dieta ricca di queste sostanze che andebbero consumate nella misura di 5-6 razioni al giorno. Quando il loro apporto non è sufficiente diventa indispensabile assumere degli integratori sia di tipo vitaminico che non vitaminico ; a tal proposito la Fitoterapia ci mette a disposizione una serie di piante medicinali ricche di principi antiossidanti per cui possiamo somministrare prodotti naturali privi di effetti collateraliper il nostro organismo. Sarà poi compito del professionista esperto individuare per ogni singolo paziente e nei vari periodi dell'anno il mix antiossidante, che tra l'altro deve rispettare criteri ben definiti e di rapporto tra sostanze che vadano a coprire i sitemi enzimatici, le membrane cellulari, i siti intracellulari e quelli circolanti.
INTEGRAZIONE ANTIAGING
Il ruolo degli ormoni nei processi di invecchiamento è cruciale:rappresentano il direttore d'orchestra delle cellule e sono indispensabili al loro funzionamento.L'inquinamento, la cattiva alimentazione, un consumo eccessivo di zuccheri e grassi, l'alcol, il fumo di sigaretta, nonchè gli assalti ripetuti di virus, batteri, parassiti che producendo tossine distruggono progressivamente il tessuto endocrino e riducono la produzione di ormoni. Ma il vero responsabile della diminuita produzione ormonale è l'inevitabile invechiamento delle ghiandole stesse. Le cellule morte non vengono sostituite e la produzione ormonale è lasciata alle cellule rimanenti per cui provocheranno un rallentamento nella produzione nonchè una diminuizione dell'attività dei singoli ormoni. Questi processi coinvolgono inevitabilmente tutti gli individui; in passato la tendenza era quella di analizzare solo le carenze ormonali eclatanti e di attendere di fronte a quelle bordeline. Ora si studiano e si supplementano anche quest'ultime, soprattutto nei casi in cui si presentino sintomi evidenti, allo scopo di prevenire l'invecchiamento prematuro e l'aggravarsi di tali carenze. Non vi è un'età ben precisa in cui cominciare i trattamenti fitormonali destinati a migliorare la qualità della vita e prolungare la longevità; a partire dai 25 anni ha inizio una forma moderata di invecchiamento che si rende più manifesto verso i 40-50 anni. Ora abbiamo i mezzi per combattere la maggior parte dei sintomi che accompagnano le carenze ormonali, ci sono infatti alcuni estratti di piante medicinali che possono modulare il rilascio e l'effetto dei principali ormoni prodotti dall'organismo.
OMEGA 3 TRA DIETA E SUPPLEMENTAZIONE
L'interesse per i benefici degli acidi grassi omega 3 nel mantenimento dello stato di salute, nella prevenzione e nel trattamento di diverse patologie è in continuo aumento. Numerose evidenze epidemiologiche e cliniche indicano che questi composti sono efficaci soprattutto nelle malattie a sviluppo progressivo. Prima di tutte le malattie cardiovascolari, ma anche per altre patologie sono stati desritti benefici degli omega 3 : migliorano lo stato di salute di pazienti affetti da asma, artrite reumatoide, psoriasi, morbo di Crohn; riducono i sintomi di alcune malattie del sistema nervoso, come la depressione e la schizofrenia; contribuiscono a prevenire malattie degenerative come morbo di Alzheimer e i disturbi cognitivi prevenendo l'invecchiamento e la degenerazione maculare legata all'età. Gli omega 3 sono contenuti in quantitaà rilevanti nelle noci, negli oli di origine vegetale ( semi, lino, colza ) nei legumi e nelle verdure a foglie verdi; mentre gli omega 3 a lunga catena e ad alto grado di insaturazione, EPA e DHA, sono presenti quasi esclusivamente nei pesci, soprattutto in quelli che vivono nei mari freddi e che hanno una componente lipidica maggiore ( salmone EPA+DHA g 1,952/100g, aringa g 1,571/100g, acciuga g 1,449/100g, sgombro g 1,34100g ). Il loro diverso contenuto è molto variabile nelle specie ittiche e dipende dall'assunzione di questi acidi grassi da parte dei pesci con le alghe che sono i primi produttori di omega3. La principale raccomandazione è quindi quella di consumare con la dieta alimenti contenenti queste sostanze, ma la dove non fosse possibile, è sicuramente raccomandabile una supplementazione; l'evoluzione tecnologica ha portato alla preparazione di prodotti a base di omega 3 standardizzati e sicuri che ne facilitano l'utilizzo in particolare negli ultimi tempi sono usciti prodotti dove questi acidi grassi sono legati ai fosfolipidi che ne aumentano la biodisponibilità.